martedì 18 dicembre 2012

Conoscere gli animali: Proteggiamo i nostri amici dal freddo

Conoscere gli animali: Proteggiamo i nostri amici dal freddo: Siamo ormai nella stagione fredda e dobbiamo pensare a come aiutare il nostro cane o il nostro gatto a non soffrire il freddo e a combatte...

Proteggiamo i nostri amici dal freddo

Siamo ormai nella stagione fredda e dobbiamo pensare a come aiutare il nostro cane o il nostro gatto a non soffrire il freddo e a combattere gli acciacchi invernali.
Innanzitutto è bene dire fin dall'inizio che non tutti i cani soffrono il freddo. La taglia non c'entra, così come non c'entra la quantità di pelo che forma il suo mantello: il Labrador è un cane a pelo raso che non si può certo dire soffra il freddo, visto che ama bagnarsi anche nelle acque gelate dei ruscelli di montagna in pieno inverno. Ci sono razze, come quelle nordiche, il cui pelo corto e non abbondante è ricoperto di grasso proprio per permettere all'acqua di evaporare facilmente e scorrere via senza inzuppare il sottopelo raffreddando la pelle.
Al contrario ci sono razze, come il Chihuahua o lo Yorkshire, privi o quasi di sottopelo, che hanno bisogno di una mano per non prendersi qualche brutto malanno nelle stagioni fredde.
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GLI SBALZI DI TEMPERATURA
Quello che più minaccia la salute del nostro cane in inverno non è tanto il freddo in sé quanto lo sbalzo di temperatura. Entrare in un ambiente surriscaldato come un grande magazzino quando si è rimasti fuori al freddo per molto tempo, per esempio, può esporre il cane a molti rischi. Per questo motivo è bene non portarlo con noi se prevediamo di entrare e uscire da ambienti di questo tipo.
La stessa precauzione vale per quando rientriamo in casa: è sempre bene lasciarlo acclimatare un po' prima di lasciarlo andare nella sua cesta calda o, peggio, vicino a un calorifero.
L'acqua e la neve sono un vero pericolo per la salute del cane perchè possono causare raffreddamenti prolungati bagnando la cute. È quindi importante assicurarsi di averlo asciugato bene al rientro per impedire che l'acqua evapori lentamente rimanendo imprigionata sotto il pelo causando umidità continua. Va ricordato che i cani di taglia piccola o con le zampe corte si bagnano addome e torace più facilmente per il contatto con neve o pozzanghere.

LE MALATTIE DEL FREDDO
Il freddo e l'umidità possono causare non pochi problemi di salute. Prima di tutto dobbiamo prendere in esame le patologie dell'apparato respiratorio, come le bronchiti e le polmoniti che, se trascurate o prese in forma acuta, possono portare anche al decesso.

  • Possono manifestarsi anche patologie a carico dell'apparato digerente. È noto, per esempio, che ai cani piace mangiare le neve facilitando l'ingestione di batteri che possono causare gastriti violente.
  • Durante i periodi più freddi dell'anno i cani che presentano problemi articolari o artrosi subiscono un inevitabile acutizzarsi dei loro dolori.
  • Nei cani a pelo lungo le neve può formare dei blocchi di ghiaccio sotto le zampe e tra le dita, arrivando perfino a rendere difficoltosi i movimenti.
  • Da non sottovalutare anche il pericolo avvelenamento: i cani hanno sempre il muso e il naso a contatto con il terreno, rendendo assai facile il contatto delle mucose con scarti di liquido antigelo, per loro molto "golosi" per via del sapore dolciastro, o il sale sporco usato per evitare che i marciapiedi diventino lastre di ghiaccio.

E IL MICIO?
Il freddo è una situazione che il gatto non solo non gradisce, ma che può provocare anche problemi di salute. Per questo non è il caso di sottovalutare i sintomi da raffreddamento e fare di tutto per prevenirli.
Anche in questo caso il vero problema non è il freddo ma lo sbalzo termico: soprattutto se l'ambiente casalingo in cui vivono ha un "microclima" molto caldo e secco rispetto all'esterno e il gatto ha l'abitudine di uscire sul balcone o in giardino.
I malanni in cui può incorrere il nostro gatto sono quelli comuni anche negli uomini: bronchiti, riniti, congiuntiviti e, nei casi più gravi, broncopolmoniti. Come sempre, a essere più esposti al rischio di contrarre una di queste malattie sono i cuccioli e i gatti anziani, perchè il loro sistema immunitario è meno efficiente. Oltretutto, i secondi possono soffrire anche di disturbi alle articolazioni e addirittura di artrosi.

GATTI E FREDDO: ISTRUZIONI PER L'USO
Nonostante quanto si sente spesso dire, nella stagione fredda il gatto non ha la necessità di mangiare una quantità maggiore di cibo, soprattutto se è previsto che trascorrerà la maggior parte del tempo in casa, al caldo: piuttosto, è il caso di variare la sua dieta, proponendogli alimenti che lo riforniscano di vitamine, sali minerali e grassi.
Tra i gatti che devono essere protetti a tutti i costi dalle malattie da raffreddamento, quelli affetti da FIV (Immunodeficienza Virale Felina) sono tra i più delicati. Poiché la loro malattia determina un abbassamento delle difese immunitarie del loro organismo, questi gatti possono vedere la propria salute compromessa anche da un banale raffreddore. Occorre, dunque, avere un occhio di riguardo in più.


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martedì 27 novembre 2012

Conoscere gli animali: Il Terranova

Conoscere gli animali: Il Terranova: Il Terranova è un grande cane da salvataggio in acqua, ha un aspetto poderoso, massiccio e muscoloso, una testa larga e corta. È un cane d...

Il Terranova

Il Terranova è un grande cane da salvataggio in acqua, ha un aspetto poderoso, massiccio e muscoloso, una testa larga e corta. È un cane di grande intelligenza, dotato di indole dolce ed equilibrata che vive mediamente 12 anni.
Il suo pelo è abbastanza lungo, morbido e ondulato che sulle gambe forma delle frange. Può essere di colore completamente nero, bianco e nero oppure marrone. La sua taglia può variare dai 63 ai 73 cm e il peso dai 60 ai 65 kg. Ha testa grossa e imponente con stop (avvallamento che unisce la fronte alla canna nasale) evidente ma non marcato, il corpo è massiccio, gli occhi sono piccoli e scuri senza membrane, la coda forte e molto larga alla base.
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A CHI È ADATTO
Il Terranova è adatto a un padrone che cerca un compagno intelligente e tranquillo, da non lasciare solo per periodi troppo lunghi. È un cane solitamente molto ubbidiente che può essere impiegato anche nella Pet Therapy (attività mediche, sia fisiche che psicologiche pensate per fornire un aiuto al paziente tramite l'affidamento temporaneo di animali domestici, soprattutto cani, gatti e cavalli).
Il suo habitat ideale e all'aperto in quanto il suo pelo folto e il bisogno di moto gli fanno amare i grandi spazi, ma grazie al suo carattere placido ed educato sa adattarsi anche alla vita cittadina.

LE SUE NECESSITÀ
Il folto mantello del Terranova necessita di una spazzolata ogni due giorni senza però rovinare gli strati più interni del pelo.
Matura non prima dei due anni di età, perciò è necessaria una buona dose di pazienza nell'educarlo.
È un cane robusto, privo di difetti genetici; bisogna solo avere un occhio di riguardo nei confronti della femmina: il suo accoppiamento non deve avvenire prima del secondo e dopo il sesto anno di età.
Essendo piuttosto pigro va spronato a compiere del movimento quotidiano per evitare che ingrassi, è consigliabile anche dividere la razione giornaliera in più pasti, soprattutto in tarda età.


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mercoledì 31 ottobre 2012

Conoscere gli animali: Il Pinscher

Conoscere gli animali: Il Pinscher: Forse il Pinscher è uno dei cani più antichi che esistano: molti reperti archeologici dimostrano che cani dal cranio simile a quello d...

Il Pinscher

Forse il Pinscher è uno dei cani più antichi che esistano: molti reperti archeologici dimostrano che cani dal cranio simile a quello dell'attuale Pinscher esistevano già ai tempi delle palafitte, nel Neolitico.
 Ma dopo essere sopravvissuti per millenni senza modificarsi, alla fine dell'Ottocento l'uomo ha deciso di "intervenire" su questa razza, suddividendola in razze con caratteristiche diverse. Si presume infatti che dal ceppo primitivo, dopo vari incroci, abbiano avuto origine il Pinscher vero e proprio, il Dobermann e perfino lo Schnauzer, tutti cani molto simili fra loro.
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COME EDUCARLO
Stabiliamo col nostro nuovo amico, e da subito, le regole essenziali di convivenza. Il cucciolo va infatti cresciuto con dolcezza ma anche con fermezza, e deve capire che ci sono cose che non si possono mai fare.
Non dobbiamo mai trattarlo duramente, grida e punizioni sono controproducenti.
Se dovesse reagire negativamente a un rimprovero, o addirittura mordere o cercare di mordere non usiamo la violenza (peggiora solo la situazione) ma rivolgiamoci a un educatore o a un esperto di comportamento.
Premiamolo quando giochiamo e risponde ai nostri comandi.

PER TENERLO PULITO
Il Pinscher non richiede particolari attenzioni e non raccoglie sporcizia quando si va a passeggio. Quindi dobbiamo limitarci a poche, essenziali cure:

  • Una spazzolata una volta la settimana (tutti i giorni durante la muta).
  • Controllo delle orecchie una volta la settimana, pulendole con un batuffolo di cotone umido.
  • Controllo e taglio delle unghie una volta ogni tre settimane circa.
  • Pulizia dei denti una volta la settimana usando uno spazzolino morbido.
  • Un bel bagno tre, quattro volte l'anno: bagni troppo frequenti possono causare irritazione all'epidermide.

UN MODELLO DI OBBEDIENZA
Il Pinscher è un cane dolcissimo col suo proprietario a ha grandi capacità di apprendimento. Ma sa anche essere coraggioso e intrepido, il che gli consente di essere anche un ottimo cane da guardia: segnala qualsiasi movimento o rumore insoliti, non gli sfugge nulla e difende il suo territorio e i suoi padroni senza mai esitare ad affrontare qualunque situazione.
Fedele e devoto, è molto ubbidiente al suo padrone, ma non accetta imposizioni da parte di estranei. Gli piace vivere in appartamento, ma dobbiamo portarlo fuori spesso per fargli sfogare la sua energia.
Accetta senza problemi anche altri animali, ma è gelosissimo delle sue cose e non accetta che qualcuno gliele tocchi.


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mercoledì 24 ottobre 2012

Conoscere gli animali: Il British Shorthair

Conoscere gli animali: Il British Shorthair: I primi gatti British Shorthair furono presentati a Londra in un'esposizione felina nel 1871. L'allevatore inglese Harrison Weir, propriet...

Il British Shorthair

I primi gatti British Shorthair furono presentati a Londra in un'esposizione felina nel 1871. L'allevatore inglese Harrison Weir, proprietario dei gatti, li selezionò partendo dai comuni gatti randagi inglesi, caratterizzati da muscolatura solida e lineamenti tondeggianti (gatti con molta probalità discendenti dal gatto africano Felis Lyhica, portato in Scozia dai romani quasi 2000 anni fa e i cui discendenti divennero comuni in tutte le campagne inglesi, apprezzati soprattutto dai contadini come cacciatori di topi).
Si può parlare, però, di un vero e proprio allevamento del British soltanto dopo la Seconda Guerra Mondiale, quando la razza venne incrociata con il Persiano. L'incrocio permise al British Shorthair di recuperare la struttura originaria: il mantello divenne più spesso e fitto, la testa e il corpo acquisirono le tipiche rotondità.
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IL SUO CARATTERE
Il British Shorthair è un micio riservato, ma anche molto curioso. Tiene alla sua indipendenza, ma questo non esclude che si affezioni in modo profondo ai membri della famiglia in cui vive.
Non essendo un gatto "invadente", il British Shorthair può talora apparire indifferente a chi gli sta intorno. In realtà, sa comunicare con il suo proprietario per richiedere tutte le attenzioni e le carezze di cui ha desiderio. È curioso e partecipa con interesse alla vita della famiglia.
Il British Shorthair ama i grandi spazi e, quindi, l'ideale per lui sarebbe vivere in una casa che abbia anche un giardino. Si accontenta, però, anche di un terrazzo oppure di uscire sul balcone.
Grazie alla struttura massiccia e al pelo spesso e folto, si adatta a qualsiasi clima. Non teme il freddo, ma ha bisogno di dormire in un luogo caldo e riparato.
Quando piove e il cielo è coperto, ama stare su davanzali o balconi ad ammirare il paesaggio.

UN AMICO PER TUTTI
Si potrebbe definirlo il classico "gatto da casa" poiché è abituato da secoli a vivere assieme all'uomo.
È adatto a qualsiasi tipo di persona, poiché ha uno spirito piuttosto indipendente e non richiede attenzioni e cure particolari. Lo si trova spesso in casa di persone sole e anziane, ma è anche il compagno di giochi ideale per i bambini e un amico per adolescenti e adulti.
In genere convive bene con i cani, ma non ama molto i suoi simili e sopporta ancora meno uccelli o piccoli roditori, che risvegliano in lui l'istinto del cacciatore.

AVERNE CURA
Il British Shorthair è una razza naturale, forte e robusta, che non richiede cure particolari, eccetto che per la gestione del mantello e altre piccole attenzioni:

  • Il pelo compatto e denso deve essere spazzolato spesso (meglio con un cardatore a denti morbidi), soprattutto durante la muta, cioè quando cambia il pelo. In questo periodo è bene dare al British prodotti specifici per evitare che il pelo ingerito formi "gomitoli" nello stomaco causando problemi intestinali.
  • Se trascorre molto tempo all'aperto, è necessario controllare regolarmente che non sia infestato da zecche e pulci.
  • Una volta alla settimana, è bene controllare che le orecchie siano pulite e che non presentino secrezioni di cerume: in questo caso è necessario pulirle con una garzina leggermente inumidita.
  • Anche gli occhi vanno controllati una volta alla settimana e puliti con un panno umido o con un batuffolo di cotone imbevuto con acqua tiepida.
  • Le unghie devono essere spuntate se il gatto vive in casa o ha poche possibilità di uscire all'aperto.


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mercoledì 17 ottobre 2012

Conoscere gli animali: Le tracheiti in cane e gatto

Conoscere gli animali: Le tracheiti in cane e gatto: Con il termine di tracheite si intende un processo infiammatorio che colpisce la trachea, quell'organo che - facendo parte dell'apparato r...

Le tracheiti in cane e gatto

Con il termine di tracheite si intende un processo infiammatorio che colpisce la trachea, quell'organo che - facendo parte dell'apparato respiratorio e costituito da una serie di anelli cartilaginei disposti in sequenza - si presenta come una sorta di lungo tubo che comincia nella parte inferiore della gola, attraversa tutto il collo e termina all'interno della cassa toracica.
Il principale sintomo riscontrabile in corso di tracheite è la tosse, di norma facilmente provocabile con la stimolazione diretta della trachea.
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CAPIRE DAI SINTOMI
Sono diversi i sintomi da cui capire se il vostro amico a quattro zampe soffre di tracheite, eccone alcuni:

  • Chi non ha mai sentito un cane o un gatto tossire, la prima volta difficilmente si rende conto che l'animale presenta tale sintomo: è infatti più facile scambiare la tosse per conati di vomito o sforzi espulsivi generici, messi in atto nel tentativo di eliminare qualcosa che possa essere andato di traverso o rimasto in gola.
  • L'animale assume spesso una postura acquattata, estende la testa sul collo, si immobilizza ed emette una serie di suoni rochi intermittenti, al termine dei quali deglutisce vistosamente o espelle quantitativi più o meno abbondanti di materiale liquido o schiumoso.
  • A seconda delle caratteristiche che la contraddistinguono, la tosse può essere secca o grassa: di solito inizia come secca (aspra), per poi trasformarsi in grassa (catarrosa) nel giro di qualche giorno e infine scomparire.

COME CURARLI
Nel prendere in considerazione la cura della tracheite, è in primo luogo necessario considerare che la tosse nasce come un meccanismo di difesa dell'organismo animale e che, di conseguenza, è per certi versi sbagliato sopprimerla completamente. Meglio sarebbe cercare di accelerare il processo evolutivo accompagnandolo attraverso le fasi che lo caratterizzano, fino alla scomparsa definitiva del sintomo.
A tale scopo possono essere impiegati preparati ad azione lenitiva e/o mucolitica, osservando lo sviluppo dei sintomi.
Nel caso in cui un approccio di questo genere non fosse sufficiente a risolvere il problema, può essere opportuna la disperazione di farmaci ad azione antibiotica e antinfiammatoria (eventualmente anche per uso locale, cioè mediante aerosol), sempre però secondo il giudizio del medico veterinario di fiducia.
Da ricordare, infine, come nella specie canina possa essere raccomandabile evitare per qualche tempo i collari tradizionali, sostituendoli con i cosiddetti guinzagli a pettorina.


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giovedì 11 ottobre 2012

Conoscere gli animali: Il Fox Terrier a pelo ruvido

Conoscere gli animali: Il Fox Terrier a pelo ruvido: Il Fox Terrier a pelo ruvido è un ottimo cane da tana e la differenza con il "cugino" a pelo liscio è esclusivamente nel mantello: il su...

Il Fox Terrier a pelo ruvido

Il Fox Terrier a pelo ruvido è un ottimo cane da tana e la differenza con il "cugino" a pelo liscio è esclusivamente nel mantello: il suo è denso, dritto e ruvido, di colore bianco, con pezzature marroni, nere e focaie o fulve.
La taglia del maschio può variare dai 36 ai 39 cm al garrese (punta più alta del dorso dei quadrupedi, in genere corrispondente alle prime vertebre dorsali), mentre la femmina dai 35 ai 38 cm. Il peso massimo arriva ai 8,2 kg.
La sommità del cranio è quasi piatta, con larghezza decrescente verso gli occhi, il muso è assottigliato e il collo lungo e muscoloso.
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A CHI È ADATTO
Il Fox Terrier è adatto a chi ama un cane attivo e allegro, a chi ha dei bambini con cui lui ama giocare e a chi non si fa problemi a portarlo spesso a passeggio.
È un cane che può vivere in appartamento, ma bisogna fargli fare frequenti passeggiate all'aperto.
L'ideale sarebbe disporre di una casa con giardino, che tra l'altro difenderà in quanto ha un istinto guardiano.

LE SUE NECESSITÀ
La toelettatura del Fox Terrier a pelo ruvido è particolare e va sempre fatta da mani esperte. L'operazione principale è lo stripping (dall'inglese "to strip"che significa strappare: consiste nello strappare il pelo superfluo con un apposito coltellino), che va previsto due volte all'anno: in primavera e in autunno.
Il Fox Terrier può avere problemi alla dentatura, come un numero anomalo dei denti: per risolvere il problema si interviene chirurgicamente, inoltre può soffrire di problemi di cute, come gli eczemi.
Può essere alimentato con cibi confezionati secchi, la dose giornaliera è intorno ai 150 g, ma va anche bene una dieta a base di carne (200g) con riso e pasta (100g) e verdure.


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mercoledì 3 ottobre 2012

Conoscere gli animali: Il Dobermann

Conoscere gli animali: Il Dobermann: Il Dobermann è riconosciuto già dal 1898 ed è il risultato di una selezione tra razze, con cui, sin dall'inizio, l'obiettivo era di avere ...

Il Dobermann

Il Dobermann è riconosciuto già dal 1898 ed è il risultato di una selezione tra razze, con cui, sin dall'inizio, l'obiettivo era di avere un buon cane da guardia. Vive mediamente 12 anni.
Il suo pelo è corto e fitto, liscio e brillante, di colore nero o marrone con macchie focate ruggine. La taglia del maschio può variare dai 68 ai 72 cm, mentre la femmina dai 63 ai 68 cm. Il peso va dai 30 ai 40 kg.
Ha la testa lunga e ossuta con uno stop ( ovvero l'avvallamento che unisce la fronte alla canna nasale ) poco marcato e mascelle potenti. Le orecchie se integre pendono in avanti, la coda è attaccata alta e gli arti forti e ben diritti.
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A CHI È ADATTO
Il Dobermann è adatto a chi cerca un bravo cane da guardia, ma anche a chi è sportivo, perché va portato spesso a passeggio, e a chi ama i cani di forte personalità.
Vive bene in appartamento ( soprattutto la femmina ) ma ama anche gli spazi aperti dove può correre e sfogarsi.

LE SUE NECESSITÀ
Per mantenere il mantello pulito e lucido basta spazzolarlo 1-2 volte la settimana, mentre durante la muta va spazzolato una volta al giorno. Ricordate di pulirgli spesso occhi e orecchie.
In generale il Dobermann è un cane resistente che non soffre di particolari malattie, ma non deve assolutamente aumentare troppo di peso per evitare problemi alla struttura scheletrica.
La sua dieta ideale è basata su cibi specifici per cani di grossa taglia, ma può andare ugualmente bene, cibo fresco integrato con prodotti vitaminici.


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lunedì 24 settembre 2012

Conoscere gli animali: I disturbi comportamentali di cane e gatto

Conoscere gli animali: I disturbi comportamentali di cane e gatto: Il legame che da millenni vincola l'uomo a cani e gatti si è con il passare dei secoli sempre più cementato, aumentando inevitabilmente l'...

I disturbi comportamentali di cane e gatto

Il legame che da millenni vincola l'uomo a cani e gatti si è con il passare dei secoli sempre più cementato, aumentando inevitabilmente l'attenzione ai bisogni dei nostri amici di casa, ai loro diritti e in ultima analisi al loro benessere fisico e psichico. La maggior parte dei disordini manifestati deriva proprio dal loro attuale stile di vita ( sempre più simile al nostro ), dalla loro eccessiva umanizzazione e dall'approccio errato nei loro riguardi. Se, dunque, la presenza di un animale al nostro fianco è diventata una gradevole e consolidata abitudine, in realtà il piacere che ne deriva rischia in certi casi di trasformarsi in un problema, proprio a causa dei comportamenti indesiderati. Il limite di un comportamento sta quasi sempre nella sua percezione e interpretazione come tale da parte dei familiari che vivono con il quattrozampe.
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COME SI CURA UN PROBLEMA DI COMPORTAMENTO

  • L'animale deve innanzitutto essere affidato a un medico veterinario specializzato nella gestione dei disturbi comportamentali, il quale può eventualmente avvalersi dell'aiuto di altre figure professionali, quali per esempio educatori cinofili, addestratori, istruttori, comportamentalisti, psicologi canini e felini e così via.
  • Anche se non tutti i casi sono uguali tra loro, poi, è importante sottolineare come l'approccio sia in realtà del tutto simile a qualunque altra patologia. In primo luogo, dunque, occorre formulare una diagnosi, basata sulla raccolta dei dati anamnestici e clinici, sulla visita e sull'eventuale esecuzione di indagini collaterali.
  • Il passo successivo è quello di impostare una cura, o meglio un trattamento combinato che nella maggior parte dei casi prevede l'associazione di terapia comportamentale ( educazione all'obbedienza, desensibilizzazione, contro-condizionamento, ecc. ), modificazioni dietetiche, variazioni ambientali e dello stile di vita, impiego di preparati ad azione feromonale e somministrazione di molecole psicolettiche.


I DISORDINI PIÙ COMUNI
Tra i più diffusi disordini comportamentali, così come sono stati recentemente classificati da uno studio condotto negli Usa, vanno menzionati: nel cane l'aggressività ( intra o inter-specifica ), gli atti vandalici ( distruzione di oggetti, arredi, piante, giardini ecc. ), l'abbaiare insistente ( non solamente in caso di solitudine ), l'urinazione e la defecazione in luoghi non consentiti, le fobie, l'eccessiva timidezza e l'esagerata attività sessuale; nel gatto l'evacuazione impropria ( eliminazione di urina e/o feci in giro per la casa e non nell'apposita cassettina igienica ), l'alopecia psicogena, la masticazione ( ed eventuale successiva ingenstione ) di plastica, indumenti e coperte, l'aggressività inter e intra-specifica.


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lunedì 17 settembre 2012

Conoscere gli animali: L' Hovawart

Conoscere gli animali: L' Hovawart: L' Hovawart è un cane da guardia molto diffuso in Germania, fin già dal Medioevo. È un cane robusto, ha corpo lungo con petto e collo pote...

L' Hovawart

L' Hovawart è un cane da guardia molto diffuso in Germania, fin già dal Medioevo. È un cane robusto, ha corpo lungo con petto e collo potenti. Vive mediamente 15 anni.
Il suo pelo è lungo, folto e ondulato di colore nero, nero forato o biondo. La taglia del maschio può variare dai 63 ai 70 cm mentre quella della femmina dai 58 ai 65 cm. Il peso del maschio va dai 30 ai 40 kg e quello della femmina dai 25 ai 35 kg.
Il suo mantello è soffice, molto aderente al corpo e particolarmente folto sul petto, zampe e coda. Ha orecchie triangolari che pendono ai lati della testa. Gli occhi sono ovali e scuri.
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A CHI È ADATTO
L' Hovawart è un bravo cane da guardia, si affeziona sempre e solo a una sola persona, è quindi molto indicato per l'utilizzo di cane-guida per non vedenti o per i salvataggi grazie alle sue caratteristiche doti.
È adatto alla vita all'aria aperta, non soffre infatti il freddo, ma sopporta benissimo anche la vita in casa, sempre che abbia ha disposizione un terrazzo e la possibilità di passeggiare tutti i gironi.

LE SUE NECESSITÀ
Il pelo dell' Hovawart va spazzolato con frequenza: l'ideale è 1-2 volte la settimana, mentre nel periodo della muta è meglio spazzolarlo ogni giorno.
È molto importante educarlo fin da piccolo a obbedire agli ordini: può diventare dominante!
È un cane che non soffre di particolari malattie congenite, può solo avere piccoli problemi alle orecchie, come l'otite, per cui bisogna controllarle e pulirle con regolarità almeno una volta la settimana usando un panno umido.
La dieta ideale è quella con mangimi di alta qualità per cani, nel caso di cibi freschi, bene la carne bianca ( 250 g al giorno ), riso bollito ( 300 g ) e verdure cotte.


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martedì 11 settembre 2012

Conoscere gli animali: Il Gerbillo

Conoscere gli animali: Il Gerbillo: Il Gerbillo è originario della Cina e della Mongolia, dove vive in steppe aride e secche, misura al massimo 30 cm e vive in media 4-5 anni...

Il Gerbillo

Il Gerbillo è originario della Cina e della Mongolia, dove vive in steppe aride e secche, misura al massimo 30 cm e vive in media 4-5 anni.
Ha il mantello color marroncino con ventre chiaro, ma si conoscono anche razze color cannella, nero, bianco e grigio. È di costituzione robusta, di indole curiosa, vivace e attivo.
Gli occhi devono essere puliti ( senza residui di lacrime ), il naso non arrossato e il pelo deve essere lucido e pulito.
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A CHI È ADATTO
Il Gerbillo è adatto a chi ama animali docili e che non emanano odori, a chi vuole una compagnia in casa pacifica, ma anche curiosa.
Deve essere ospitato in una gabbia spaziosa e confortevole, meglio quelle in metallo, resistenti al "rosicchiamento" e con un fondo solido, che non si danneggia se il Gerbillo scava.

LE SUE NECESSITÀ
Poichè ama rosicchiare, bisogna mettere a sua disposizione alcuni pezzetti di legno, necessita inoltre di molte tane di terracotta. Preferite poi lettiere a base di tutoli mais.
Può soffrire di malattie respiratorie che richiedono la diagnosi del veterinario, di dermatiti e parassiti per i quali va migliorata l'igiene dell'ambiente, di epilessia che purtroppo è senza cura.
Il Gerbillo va nutrito con cibi secchi, freschi, integratori alimentari e tanta acqua. Si possono offrire miscele di cereali, semi vari, noccioline, frutta e verdura disidratati.

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giovedì 6 settembre 2012

Conoscere gli animali: L' Exotic Shorthair

Conoscere gli animali: L' Exotic Shorthair: I primi esemplari di Exotic Shorthair furono selezionati attorno agli Anni '60, dall'incrocio tra gli American Shorthair e i Persiani. La ...

L' Exotic Shorthair

I primi esemplari di Exotic Shorthair furono selezionati attorno agli Anni '60, dall'incrocio tra gli American Shorthair e i Persiani. La loro taglia può variare dai 3 ai 6 kg e vivono mediamente 14 anni.
Hanno pelo corto, ma un po' più lungo della media, di colori vari, ( sono riconosciuti tutti i colori ). Il mantello è una pelliccia densa, vaporosa ed "eretta".
L' Exotic Shorthair è un gatto di taglia media che in generale sembra un Persiano a pelo corto, ha testa rotonda e massiccia, con il muso corto e narici aperte per facilitare il flusso d'aria.

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A CHI È ADATTO
L' Exotic Shorthair è un gatto molto socievole e quindi adatto a chi possiede anche altri animali. Ideale inoltre per chi ama il gatto Persiano ( da cui discende ) ma non ha il tempo per curare il suo mantello. Ottimo anche per chi ha bambini.
Vive molto bene in appartamento dove raramente crea problemi, socievole con gli altri animali di casa, è adatto tanto per le famiglie numerose quanto per giovani coppie o single.

LE SUE NECESSITÀ
L' Exotic Shorthair deve essere spazzolato con cura una volta alla settimana, e poiché ha una lacrimazione abbastanza frequente, i suoi occhi devono essere puliti ogni giorno, con prodotti specifici.
Ricordate quindi di controllargli spesso occhi e anche orecchie.
È un gatto che non soffre di anomalie di carattere ereditario, prestate solo molta attenzione alla sua dieta: rischia di ingrassare! È bene seguire una dieta equilibrata fin dallo svezzamento, mangia volentieri tanto gli alimenti secchi quanto quelli umidi, da dare in quantità proporzionate al peso dell'animale.

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martedì 31 luglio 2012

Conoscere gli animali: Quei "gomitoli" indigesti

Conoscere gli animali: Quei "gomitoli" indigesti: Il gatto è un maniaco della pulizia, chi ne possiede uno lo sa benissimo, passa ore della sua giornata leccandosi il mantello. E non solo:...

Quei "gomitoli" indigesti

Il gatto è un maniaco della pulizia, chi ne possiede uno lo sa benissimo, passa ore della sua giornata leccandosi il mantello. E non solo: si strofina il muso con le zampe imbevute di saliva, si mordicchia dappertutto e così via. Questa abitudine, ottima sotto il profilo igienico, può causare però una eccessiva ingestione di pelo che nello stomaco prima e nell'intestino poi, tende a formare dei bozzoli simili ai gomitoli di lana, chiamati "tricobezoari".
Questo rischio è accentuato nel periodo della muta: il gatto sostituisce il mantello prima di estate e inverno e il pelo si stacca più facilmente e resta "attaccato" alla lingua.

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QUALE PREVENZIONE
La prima cosa che dobbiamo fare, soprattutto se abbiamo un gatto a pelo lungo o comunque nelle stagioni di muta, è spazzolare spesso il nostro amico, almeno una volta al giorno, per impedirgli di ingerire troppo pelo.

  • Ci sono spazzole e pettini di tutti i tipi, ma anche quanti speciali grazie ai quali, accarezzando costantemente il gatto, si riesce ad asportare il pelo in eccesso.
  • Ci sono anche prodotti specifici ( che il nostro veterinario potrà prescrivere ) che impediscono la formazione dei gomitoli di pelo.
  • Ci sono infine anche alimenti pronti che svolgono un'azione favorevole nella prevenzione della formazione dei gomitoli stessi.


COME ACCORGESENE SUBITO
Non è facile, per chi vive con un gatto, rendersi conto per tempo del problema.
Rigurgiti, vomito, stitichezza, apatia sono alcuni dei sintomi che devono metterci in allarme, soprattutto nei periodi della muta.
Se abbiamo qualche sospetto, chiamiamo subito il nostro veterinario di fiducia che, palpando l'addome del gatto, e magari sottoponendolo ad altri esami ( analisi del sangue, radiografie ) potrà rendersi conto non solo della presenza dei "tricobezoari", ma anche capire se sono gastrici ( nello stomaco ) o intestinali, e quindi decidere le relative terapie da effettuare.

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lunedì 9 luglio 2012

Conoscere gli animali: Il Bedlington Terrier

Conoscere gli animali: Il Bedlington Terrier: Il Bedlington Terrier è di origine incerta, ma pare esista sin dal '700, frutto dell'incrocio fra tre specie. È un cane molto agile e sne...

Il Bedlington Terrier

Il Bedlington Terrier è di origine incerta, ma pare esista sin dal '700, frutto dell'incrocio fra tre specie.
È un cane molto agile e snello, tanto che nelle miniere era utilizzato per stanare i topi. Vive mediamente 13 anni.
Il suo pelo è denso e feltrato, ritto sulla pelle con la tendenza a formare boccoli. Può essere di colore blu scuro, fegato, sabbia ( monocolore o con focature ). La sua taglia varia dai 37 ai 40 cm e il peso dai 9 - 11 kg.
Ha occhi piccoli e infossati, di colore variabile in base al colore del mantello. La testa è priva di stop, l'avvallamento nel muso del cane che unisce la fronte alla canna nasale, ha collo asciutto, curvo e allungato. Le orecchie sono cadenti.
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A CHI È ADATTO
Il Bedlington Terrier è un tipo di cane che abbaia molto poco, è quindi indicato a chi desidera un cane che, anche se sembra un agnellino, in realtà sa difendersi con fermezza!
È inoltre indicato a chi vuole un cane che si affeziona molto al suo padrone.
Vive bene in appartamento anche perché è molto silenzioso, inoltre adora le coccole tanto dai bambini quanto dagli adulti.
Ama inoltre fare lunghe passeggiate.

LE SUE NECESSITÀ
Il mantello del Bedlington Terrier è morbido, quasi inodore e perde pochi peli, ma richiede comunque cura, infatti è consigliabile portarlo da un toelettatore almeno ogni 2 mesi. Va inoltre spazzolato 2 volte la settimana e puliti gli occhi ogni giorno.
È un cane forte che raramente si ammala. Tra le malattie congenite potrebbe esserci quella di faticare nell'assimilare il rame a livello del fegato.
Il Bedlington Terrier ha bisogno di due piccoli pasti al giorno, se volete alimentarlo con carne e cereali la razione giornaliera richiesta e di 250 g, se invece intendete usare il mangime secco ne servono 200 g al giorno.

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mercoledì 27 giugno 2012

Conoscere gli animali: Il Bombay

Conoscere gli animali: Il Bombay: Il Bombay è molto simile a una piccola pantera dell'India, nasce dall'incrocio tra una Burmese zibellina e un American Shorthair. È di tag...

Il Bombay

Il Bombay è molto simile a una piccola pantera dell'India, nasce dall'incrocio tra una Burmese zibellina e un American Shorthair. È di taglia media, ha spalle larghe e vive in media 15 anni.
Il suo pelo è corto, aderente al corpo, di tessitura fine, di colore nero, unico colore ammesso.
Ha una voce dolce e un carattere affettuoso ed estroverso.
Ha la testa ben proporzionata e tondeggiante, le guance sono piene e il muso largo. Il corpo è slanciato, le zampe agili, lunghe e robuste. Gli occhi sempre molto attenti, sono di color rame o oro.
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A CHI È ADATTO
Il Bombay è adatto a chi ha ampi spazi per farlo correre e sfogare la sua energia, a chi ha bambini con i quali è molto dolce, a chi ama un gatto giocoso, che fa tante acrobazie!
Teme molto il freddo e l'umidità nei mesi invernali, meglio tenerlo in casa in questi mesi ed evitare di farlo uscire per evitare pericolose forme di rinite ( infiammazione della mucosa del naso ).

LE SUE NECESSITÀ
La cura del mantello del Bombay è facile: basta spazzolarlo una volta la mese con un pettine a denti stretti e passarlo con un guanto di crine nel periodo della muta. Ricordate di spuntargli le unghie una volta al mese.
È possibile il verificarsi di micosi, che può manifestarsi in modo più o meno grave sul mantello. Come risolverla? Eventuali cattive condizioni del pelo vanno curate con integratori vitaminici specifici.
Il Bombay ama carni bianche ben cotte e croccantini specifici per gatti che fanno molto esercizio fisico. Nel caso si opti per una dieta con cibo fresco, sono necessari almeno 200g e un po' di secco.

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mercoledì 20 giugno 2012

Conoscere gli animali: Il Cavalier King Charles Spanel

Conoscere gli animali: Il Cavalier King Charles Spanel: Il Cavalier King Charles Spanel discende dai piccoli spaniel tanto apprezzati alla corte inglese dei Tudor, usato come cane da selvaggina ...

Il Cavalier King Charles Spanel

Il Cavalier King Charles Spanel discende dai piccoli spaniel tanto apprezzati alla corte inglese dei Tudor, usato come cane da selvaggina è  diventato nel tempo un ottimo cane da compagnia.
Vive mediamente 14-15 anni, il suo pelo è lungo e setoso, senza ricci a volte con una leggera ondulazione e ha frange abbondanti.
Il colore può variare dal rubino, al nero e focato, al bianco con macchie di color castano, al tricolore. La taglia varia dai 25 ai 34 cm.
Ha la testa con cranio quasi piatto fra le orecchie, con lo "stop"( avvallamento che unisce la fronte alla canna nasale ) poco accentuato. Gli occhi sono grandi e scuri, gli arti di ossatura media e le orecchie lunghe.
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A CHI È ADATTO
Il Cavalier King Charles Spanel è un cane molto affettuoso, sempre pronto a scodinzolare, è adatto a chi ha spesso ospiti in casa, visto che non è aggressivo con gli estranei.
È un ottimo cane da compagnia, vive bene in appartamento e se si dispone di un giardino ama trascorrere la giornata all'aperto.

LE SUE NECESSITÀ
Il mantello del Cavalier King Charles Spanel non richiede particolari toelettature, ma è bene spazzolarlo almeno dieci minuti al giorno per evitare il formarsi di nodi. É bene tenere puliti gli occhi ogni giorno.
Alcuni esemplari possono soffrire di soffio al cuore: con controlli periodici può vivere in modo sereno e a lungo. Inoltre il Cavalier King Charles Spanel soffre di otiti e infiammazioni del canale auricolare: tenete spesso controllate le sue orecchie.
Per quanto riguarda l'alimentazione quando avete un cucciolo dovete farlo mangiare tre volte al giorno con cibo secco o umido per cuccioli di taglia medio piccola. Gli adulti, invece, devono mangiare due volte al giorno: va benissimo il cibo preconfezionato o cotto in casa.

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lunedì 11 giugno 2012

Conoscere gli animali: I sensi

Conoscere gli animali: I sensi: L'essere umano deriva da animali che vivevano nella foresta e si nutrivano principalmente di frutta; per questo è molto bravo a leggere i ...

I sensi

L'essere umano deriva da animali che vivevano nella foresta e si nutrivano principalmente di frutta; per questo è molto bravo a leggere i dettagli, sa differenziare il verde dal giallo, è più abile a scorgere le forme quando sono ferme piuttosto che se sono in movimento, ci vede meglio di giorno piuttosto che al crepuscolo.
La realtà è quasi opposta nel cane e nel gatto che, provvisti del tappeto lucido - una specie di specchio posto dietro la retina - ci vedono bene anche nella semioscurità ed essendo predatori crepuscolari distinguono meglio le tonalità di blu e di viola e gli oggetti in movimento rispetto a quelli fermi.
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I SENSI DEL CANE E DEL GATTO
Il cane e il gatto hanno delle sensibilità percettive differenti dalle nostre e a volte inconsapevolmente possiamo procurare a loro un notevole fastidio con certe abitudini o comportamenti. Per esempio:

  • Il cane è sensibile agli odori forti e alcolici e certo non ama certi deodoranti soprattutto se in ambienti chiusi come l'automobile.
  • Il gatto ha un tatto raffinatissimo su tutto il mantello e la carezza continua lo carica elettrostaticamente dandogli un grande disagio.
  • Il cane non sopporta i rumori improvvisi e l'uomo sembra portato a compierli mettendolo in difficoltà e sensibilizzandolo.
  • Il gatto sente i suoni a un volume superiore al nostro e di certo non vive bene il nostro stereo o la televisione.


DIFFERENTI PERCEZIONI
Nella percezione entra in gioco anche l'estetica, vale a dire una predisposizione verso certi stimoli piuttosto che altri.
Il gatto non sopporta l'odore di cloro, l'uomo quasi quasi lo ricerca. L'uomo ama l'odore dei fiori - preannuncio della frutta di cui si nutriva - e quello dell'alcol, che deriva per l'appunto dalla macerazione della frutta.
Per il cane, predatore, è lo sterco l'analogo dei fiori - ciò che preannuncia - e l'odore di carogna l'analogo dell'alcol. Per questo quando mettiamo il profumo al cane lui non è affatto contento di quel cocktail puzzolente di essenze ad alcol, per cui appena lo portiamo in passeggiata lui corre a profumarsi...ovviamente a modo suo!

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lunedì 28 maggio 2012

Conoscere gli animali: Il Mastino napoletano

Conoscere gli animali: Il Mastino napoletano: Il Mastino napoletano è discendente diretto del Mastino tibetano, usato dai romani per i combattimenti nei circhi, proprio per la sua corp...

Il Mastino napoletano

Il Mastino napoletano è discendente diretto del Mastino tibetano, usato dai romani per i combattimenti nei circhi, proprio per la sua corporatura imponente e massiccia, anche se poi risulta essere un cane mansueto e pacifico.
Vive in media 10 anni, il suo pelo è corto, molto fitto, fine e lucente; il colore può variare dal grigio al piombo, dal nero al marrone o essere tigrato.
La taglia del maschio va dai 65 ai 75 cm, mentre la femmina dai 60 ai 68 cm, il peso varia dai 50 ai 70 kg.
Gli occhi del Mastino napoletano sono ben distanziati uno dall'altro e dal tartufo ( punta del naso del cane ), e possono essere di colore diverso a seconda del colore del mantello. Le orecchie sono lunghe e pendenti e la coda larga alla base.
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A CHI È ADATTO
Il Mastino napoletano è adatto a chi ama avere un cane molto fedele, è inoltre un ottimo guardiano e predilige avere grandi spazi a disposizione, non è quindi adatto alla vita in appartamento. Ama infatti stare all'aria aperta e necessita di molto spazio per potersi muovere, l'ideale è avere un giardino.
Unico accorgimento: il suo mantello non ha sottopelo, soffre quindi la pioggia e il freddo.


LE SUE NECESSITÀ
Durante la muta è importante rimuovere il pelo morto con una spazzola di gomma, inoltre è molto importante tenere le pieghe della pelle e degli occhi sempre puliti e soprattutto deve fare almeno 2 passeggiate al giorno.
Il Mastino napoletano è una razza antica e resistente non soffre quindi di particolari malattie di carattere ereditario, va alimentato con razioni a base di carne, solitamente la dose consigliata è di 700g al giorno per adulto, ricordate di aggiungere sempre riso o pasta, o altrimenti vanno benissimo i cibi secchi specifici per cani.

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martedì 22 maggio 2012

Conoscere gli animali: Il Selkirk Rex

Conoscere gli animali: Il Selkirk Rex: Il Selkirk Rex è una razza frutto dell'incrocio tra una gatta randagia e un persiano nata per caso nel 1987 negli Stati Uniti, ha un corpo...

Il Selkirk Rex

Il Selkirk Rex è una razza frutto dell'incrocio tra una gatta randagia e un persiano nata per caso nel 1987 negli Stati Uniti, ha un corpo muscoloso e squadrato, la testa arrotondata e il muso corto. È di taglia media e pesa dai 3 ai 5 kg. Vive in media 13 anni.
Il suo pelo è folto, morbido ed arricciato ed il colore può variare in varie sfumature come anche i disegni.
Il mantello è coperto da riccioli e nei cuccioli può essere arruffato, le orecchie sono distanziate e appuntite e gli occhi rotondi.
Ha una coda piuttosto spessa, che verso l'estremità si assottiglia.
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A CHI È ADATTO
Il Selkirk Rex è adatto a chi desidera un gatto fedele e molto affettuoso, adoro giocare è molto mansueto e mai aggressivo. Non ha particolari esigenze di spazio: vive benissimo in appartamento!
È molto socievole con gli altri gatti è si adatta anche molto bene a convivere con i cani; unico accorgimento: proteggerlo da caldo e freddo.


LE SUE NECESSITÀ
Il mantello del Selkirk Rex va spazzolato almeno 3-4 volte la settimana, con una spazzola morbida, mentre quando fa la muta è importante spazzolarlo ogni giorno. Ricordate inoltre di tenere puliti, 2 volte la settimana, occhi e orecchie.
Il Selkirk Rex soffre di disturbi intestinali e all'apparato respiratorio a causa dell'ingestione del pelo, ecco perché è importante tenerlo spazzolato.
Fate attenzione alle infestazioni di pulci: la zona più colpito è solitamente la coda, ma si possono annidare su tutto il mantello.
La sua dieta ideale è a base di alimenti confezionati, secchi oppure semi-secchi. Il Selkirk Rex non ha la tendenza ad ingrassare, in quanto è in grado di assumere da sè la quantità giornaliera di cibo necessaria.

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lunedì 14 maggio 2012

Conoscere gli animali: I "cambi" di stagione

Conoscere gli animali: I "cambi" di stagione: Il mantello dei nostri amici, un paio di volte l'anno, viene completamente sostituito per adeguarsi ai cambiamenti climatici. Questo proce...

I "cambi" di stagione

Il mantello dei nostri amici, un paio di volte l'anno, viene completamente sostituito per adeguarsi ai cambiamenti climatici. Questo processo prende il nome di muta.
Una delle caratteristiche anatomiche dei nostri amici animali è la presenza di pelo che ricopre più o meno abbondantemente il loro corpo. Pur presentando diverse peculiarità, cane e gatto, a seconda della razza, hanno più o meno pelo, che viene cambiato durante la muta.
Spesso allora sentiamo parlare di mantello: sia nella specie canina sia in quella felina; con mantello si indica l'insieme del pelo di copertura ( chiamato anche pelliccia ) e del sottopelo. Chi vive con un cane o con un gatto sa benissimo che i propri amici perdono in maniera spesso evidente il pelo, disseminandolo in certi periodi dell'anno ovunque. Perché avviene questo? Perché vi sono animali che hanno una perdita più abbondante di altri? È utile spazzolarli o dare loro gli integratori commerciali per il benessere del mantello? Scopriamolo assieme!
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COSÌ SI ADATTA AL CLIMA
Nel cane e nel gatto la cosiddetta muta è la completa sostituzione del mantello: si tratta di una vera e propria "fatica" fisiologica che il corpo degli animali mette in atto nel momento in cui la temperatura dell'ambiente subisce dei cambiamenti ( sia con il rialzo sia con l'abbassamento) che vengono recepiti dalle ghiandole che regolano il metabolismo dell'organismo.

  • Ogni singolo pelo è alloggiato in un proprio follicolo cutaneo ( una piccola cavità della cute in cui si impianta ), all'interno del quale compie diverse fasi biologiche a ciclo continuo: nasce, cresce, invecchia e cade, come avviene ( ne più ne meno ) per i nostri capelli.
  • La muta consiste proprio in una sorta di accelerazione di tale processo: i singoli peli cadono e vengono sostituiti in maniera rapida e globale, innescando la crescita di un mantello nuovo, che sarà più caldo se si avvicina alla stagione fredda, più leggero se si è prossimi all'estate.
  • L'abitudine a vivere in un appartamento e la non più netta distinzione in stagioni determinano continue e contraddittorie sollecitazioni sull'organismo dei nostri amici, spingendoli a mettere in atto una muta pressoché continua e meno massiccia.
  • Tale condizione, in contrasto con i principi fisiologici naturali, può comportare qualche piccolo problema per gli animali.


C'È CHI PERDE PIÙ PELO, E CHI MENO
Alcuni cani e alcuni gatti subiscono la muta in maniera più intensa di altri: il pelo perso e disperso nell'appartamento è decisamente parecchio, mentre per altri il fenomeno è appena accennato. Come mai ci sono queste differenze?
Innanzitutto occorre tenere in considerazione fattori legati alla razza: ci sono, infatti, animali a pelo lungo e animali a pelo corto, animali con sottopelo molto abbondante e animali quasi del tutto privi di sottopelo e così via. Queste caratteristiche influenzano il ricambio del pelo e sono sufficienti a giustificare il perché delle differenze citate.
Non basta, però: le variazioni individuali vanno ricercate anche nel diverso metabolismo di ciascun animale e nel funzionamento più o meno intenso delle ghiandole endocrine, ovvero quell'organo che elabora sostanze utili all'organismo, riversandole direttamente nel sangue.

COME POSSIAMO AIUTARLI
Qualora la muta avvenga due volte l'anno per un periodo di 2/3 settimane, secondo i ritmi dettati dalla natura, non ci sono problemi.
Nel momento in cui dovessero subentrare alterazioni, invece, può essere utile intervenire per aiutare l'organismo di cani e gatti.

  • L'utilizzo quotidiano di spazzola e pettine si rivela in questi frangenti un toccasana, in quanto aiuta gli animali a liberarsi del pelo morto in fase di distacco, prevenendone l'ingestione e la disseminazione nell'ambiente. L'acquisto di accessori specifici va fatto tenendo presente le caratteristiche del mantello.
  • È preferibile abituare il nostro amico, sin da cucciolo, alle operazioni di toelettatura, sistemandolo su di un tavolo, facendolo rilassare con carezze e frasi che lo aiutino a tranquillizzarsi e offrendogli come premio un bocconcino prelibato.
  • Anche l'alimentazione equilibrata è importante per permettere all'organismo animale di affrontare la muta del mantello.
  • L'olio di semi non dovrebbe mai mancare dalla sua razione: gli acidi grassi essenziali ( quelli della serie Omega 3 e Omega 6 ) in esso contenuti sono fondamentali per la fisiologia animale e soprattutto per l'apparato tegumentario, come dimostrano i disturbi cutanei che si manifestano quando ci sono carenze.
  • Nei periodi di muta intensa, è raccomandabile il ricorso alla vitamina H ( meglio nota come biotina, un elemento essenziale per la corretta fisiologia di pelle e mantello ), così come i complessi vitaminici e minerali contenenti vitamina A, zinco e rame.
  • In commercio ci sono validi preparati ricchi di questi elementi e molto utili per integrare la dieta dei nostri amici nel corso dei periodi di muta.


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mercoledì 9 maggio 2012

Conoscere gli animali: Il Bengalese

Conoscere gli animali: Il Bengalese: Il Bengalese è stato riconosciuto come razza nel 1991, frutto di molti incroci è di taglia grande, infatti il maschio pesa sugli 8-9 kg e ...

Il Bengalese

Il Bengalese è stato riconosciuto come razza nel 1991, frutto di molti incroci è di taglia grande, infatti il maschio pesa sugli 8-9 kg e la femmina intorno ai 6 kg. Ha una vita media di circa 15 anni.
Il pelo del Bengalese è folto, fine, liscio e morbido; normalmente la varietà di colore più comune è quella brown-tabby, caratterizzata da macchie nere su mantello marrone oppure  rossiccio. Queste macchie sono distribuite sul corpo e allineate orizzontalmente.
La punta della coda, i cuscinetti plantari, labbra e contorno sono neri; le orecchie sono piccole.
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A CHI È ADATTO
Il Bengalese è un gatto molto indipendente, infatti ama condurre una vita piuttosto solitaria, è anche molto testardo, infatti preferisce fare sempre di testa propria. Inoltre non è consigliabile a chi possiede già altri cani o gatti.
È bisognoso di molto spazio: il suo ideale di casa è con giardino o con un ampio terrazzo, in quanto ha bisogno di poter compiere giornalmente, per sfogarsi, molta attività fisica.

LE SUE NECESSITÀ
Il mantello del Bengalese va spazzolato una volta alla settimana con un pettine a denti stretti, inoltre durante la muta, bisogna intensificare le spazzolature passando il pelo con una pelle di daino inumidita.
Soffre di parassitosi, causata dall'infestazione di parassiti vari, ma è sufficiente usare prodotti specifici per scongiurarla.
Il Bengalese è delicato di polmoni e soffre di influenza, bisogna quindi fare attenzione agli sbalzi termici. Nel caso è opportuno tenerlo al caldo.
Non ha un cibo ideale, infatti vanno bene sia i mangimi confezionati ( purché di alta qualità ), sia quelli preparati in casa. Se si decide di condurre una dieta con cibo fresco ricordatevi di variarla, tenendo sempre di base carne o pesce.

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mercoledì 2 maggio 2012

Conoscere gli animali: Il Boxer

Conoscere gli animali: Il Boxer: Il Boxer è discedente dal Mastino asiatico, ha il corpo compatto con una testa ben proporzionata, il collo è rotondo, muscoloso e le zampe...

Il Boxer

Il Boxer è discedente dal Mastino asiatico, ha il corpo compatto con una testa ben proporzionata, il collo è rotondo, muscoloso e le zampe dritte e parallele tra loro. Vive in media 8 anni. Il suo pelo è corto, liscio e brillante e il suo colore può essere tigrato o marrone-rossiccio con macchie bianche e muso scuro. La taglia del maschio può variare dai 57 ai 63 cm mentre la femmina varia dai 53 ai 59 cm. Il suo peso va dai 24 ai 32 kg.
Il Boxer deve avere la mascella inferiore sempre sporgente e più lunga di quella superiore ( prognatismo ), il muso è largo, le narici sono ampie e le labbra superiori pendenti. Le orecchie sono alte e attaccate.
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A CHI È ADATTO
L'ambiente ideale per il Boxer è una casa con il giardino, cosicché lui possa uscire quando lo desidera o ne sente il bisogno. Solitamente instaura un ottimo rapporto con i bambini, con i quali si diverte a giocare.
Si adatta perfettamente alla vita in appartamento, sempre a patto però, che lo si porti spesso a fare una passeggiata.
Il Boxer è privo di sottopelo, non sopporta assolutamente il freddo e deve, quindi, dormire in zone riparate.

LE SUE NECESSITÀ
Il Boxer necessita il controllo regolare delle pieghe della pelle che ha sul muso e sopra gli occhi, in quanto può capitare che si formino infezioni. In caso si dovessero formare vanno pulite con un panno umido.
Fate attenzione al caldo, il Boxer ne soffre particolarmente.
Il Boxer soffre spesso di problemi ai denti in quanto sono in sovrannumero e danno quindi problemi alla masticazione, portatelo regolarmente dal veterinario. Soffre inoltre, di reumatismi. È bene asciugarlo dopo una passeggiata sotto la pioggia.
Il boxer è un cane di grande appetito, fate attenzione perché tende ad ingrassare! Potete nutrirlo con cibo fresco o cibo confezionato, l'importante è prestare molta attenzione alle quantità.

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giovedì 26 aprile 2012

Conoscere gli animali: Il Basset Hound

Conoscere gli animali: Il Basset Hound: Il Basset Hound è un cane impiegato solitamente nel Regno Unito per la caccia alle lepri, conigli, fagiani. È di bassa statura, ma mo...

Il Basset Hound

Il Basset Hound è un cane impiegato solitamente nel Regno Unito per la caccia alle lepri, conigli, fagiani.
È di bassa statura, ma molto agile, e ha un corpo di forma cilindrica e vive in media 12-13 anni.
Il suo pelo è corto, liscio, duro e molto fitto di colore tricolore ( nero, marrone, bianco ) ma può essere anche bicolore ( bianco e color limone ).
La sua taglia va dai 33 ai 38 cm e il suo peso può variare dai 20 ai 25 kg.
Ha occhi marroni, leggermente infossati che lasciano intravedere il rosa della palpebra inferiore.
Le orecchie sono attaccate, basse e morbide, molto lunghe.
Ha grandi narici, aperte.
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A CHI È ADATTO
Il Basset Hound è indicato a chi ama un cane molto affettuoso, perfetto con i bambini, con cui ama giocare.
Predilige una casa con giardino, in quanto adora muoversi liberamente, ma si adatta senza problemi alla vita in appartamento, ricordatevi però di portarlo fuori più volte al giorno!
Sopporta il freddo invernale, ma deve dormire al riparo.

LE SUE NECESSITÀ
Durante la muta è necessario eliminare il pelo morbido con un pettine a denti larghi e frizionare con un guanto di gomma, almeno 2 volte la settimana. È utile pulire le orecchie almeno una volta la settimana.
Il Basset Hound ha la tendenza a ingrassare, e il sovrappeso può creare problemi a livello motorio, è quindi indispensabile fare attenzione alla sua dieta, nutrendolo con cibi confezionati di alta qualità per cani di piccola taglia. Può anche andare bene la carne rossa, il riso o la pasta. Tenete sempre presente che se dovesse ingrassare è necessario fargli seguire una dieta ipocalorica.
Infine tenetegli sempre ben controllati gli occhi, in quanto potrebbero avere problemi causati dalle palpebre ricadenti e da infiammazioni della congiuntiva.

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lunedì 16 aprile 2012

Conoscere gli animali: Elegante e grazioso, ecco a voi il Chin!

Conoscere gli animali: Elegante e grazioso, ecco a voi il Chin!: È un cane di razza antichissima: le prime notizie risalgono al 57 d.C, in uno scritto giapponese. I Chin erano i cani dei nobili e dei rel...

Elegante e grazioso, ecco a voi il Chin!

È un cane di razza antichissima: le prime notizie risalgono al 57 d.C, in uno scritto giapponese. I Chin erano i cani dei nobili e dei religiosi. In Giappone esistevano due taglie di Chin: la taglia grande poteva arrivare ai 12 kg, ed era diffusa nel nord del paese. Aveva folta pelliccia. Quella piccola, fino a 1,5 kg, con poco pelo, diffusa nel sud. Non venivano mai incrociate tra loro. Furono gli inglesi, in seguito, a iniziare un'intensa attività di selezione facendo incrociare le due taglie, così da ottenerne una media. Questo è il motivo per cui, ancora oggi, in alcune cucciolate si possono trovare sia soggetti piccoli sia più grandi.
Cane di compagnia, che soffre la solitudine, in Italia è riconosciuto solo da vent'anni.
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DOLCE E TRANQUILLO
Il Chin è un cane generalmente tranquillo, equilibrato, molto intelligente e, soprattutto, allegro.
Si può considerare un ottimo cane da appartamento sia per il suo carattere dolce, affidabile e affettuoso, sia per il suo mantello non eccessivamente lungo, e quindi facile da curare.
Sicuramente è un cane molto allegro e capace di affezionarsi a tutti i membri della famiglia in cui vive.
Ama avere il suo posto sul divano, mettersi comodo in braccio al suo padrone o, comunque, potergli stare sempre al fianco.
Di temperamento molto dolce con i proprietari, è altrettanto diffidente verso gli estranei, con i quali si dimostra poco socievole e, all'occorrenza, anche ringhioso.

HA BISOGNO DI POCHE CURE
Il Chin è una razza che non ha bisogno di cure particolari.

  • Il primo bagno va effettuato dopo il terzo mese di età.
  • Prima del bagno, occorre mettere dell'ovatta nelle orecchie, sono delicate. Il bagno va fatto una volta al mese, e si deve fare sempre attenzione che la schiuma non gli vada negli occhi e in bocca.
  • Utilizzate sempre uno shampoo di buona qualità e specifico per cani, così da rispettare il pH della pelle.
  • Prestate particolare attenzione agli occhi, altrettanto delicati: vanno puliti tamponandoli con un batuffolo di cotone imbevuto con un apposito prodotto, oppure con camomilla appena fredda o acqua borica; non va assolutamente sfregata la pupilla.
  • Il mantello va spazzolato con cura e dolcezza tutti i giorni, e con specifiche spazzole, così da ottenere una gratificazione e coccole anche da questo gesto quotidiano.
  • Durante la muta serve più attenzione. Nelle femmine la muta può avvenire non solo durante i cambi di stagione, ma anche in concomitanza con il calore.
  • Fate attenzione alle passeggiate estive: devono essere fatte nelle ore più fresche, perché il Chin soffre il caldo.
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LA RIPRODUZIONE
I soggetti per la riproduzione devono avere innanzitutto un carattere equilibrato. Nella femmina il primo calore compare tra gli 8 e i 12 mesi: se si decide di farla accoppiare è bene attendere però il terzo calore, che arriva verso i 18 mesi di età, così da consentirle di concludere lo sviluppo.
È buona norma non far accoppiare la femmina a ogni calore.
La maturità sessuale nel maschio si manifesta attorno ai 10 mesi. È bene però farlo accoppiare dopo il primo anno.
La gravidanza dura 60-63 giorni. Durante questo periodo la femmina deve fare movimento, con una passeggiata tutti i giorni, ma evitando sforzi eccessivi.
L'alimentazione deve essere ricca di proteine, sali minerali e calcio.

SALUTE E AVVERTENZE

  • Nel cucciolo si può integrare l'alimentazione materna con qualche pasto già dal 25° giorno: il menù deve comprendere latte con l'aggiunta di tuorlo d'uovo ( un tuorlo ogni 100 ml di latte ).
  • Dopo i 4 mesi di età l'alimentazione corretta prevede circa 200 g di alimenti freschi al giorno.
  • La masticazione del cane adulto è limitata, la deglutizione è rapida. E così il cibo resta nello stomaco per molte ore prima di essere digerito e passare nell'intestino. In questo modo l'apparato digerente gli permette di fare pasti abbondanti anche molto distanziati nel tempo.
  • Dopo l'anno di vita ci si stabilizza intorno ai 4-500 g di cibo, in un'unica soluzione serale.
  • Ama ogni tipo di frutta.

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