mercoledì 17 ottobre 2012

Le tracheiti in cane e gatto

Con il termine di tracheite si intende un processo infiammatorio che colpisce la trachea, quell'organo che - facendo parte dell'apparato respiratorio e costituito da una serie di anelli cartilaginei disposti in sequenza - si presenta come una sorta di lungo tubo che comincia nella parte inferiore della gola, attraversa tutto il collo e termina all'interno della cassa toracica.
Il principale sintomo riscontrabile in corso di tracheite è la tosse, di norma facilmente provocabile con la stimolazione diretta della trachea.
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CAPIRE DAI SINTOMI
Sono diversi i sintomi da cui capire se il vostro amico a quattro zampe soffre di tracheite, eccone alcuni:

  • Chi non ha mai sentito un cane o un gatto tossire, la prima volta difficilmente si rende conto che l'animale presenta tale sintomo: è infatti più facile scambiare la tosse per conati di vomito o sforzi espulsivi generici, messi in atto nel tentativo di eliminare qualcosa che possa essere andato di traverso o rimasto in gola.
  • L'animale assume spesso una postura acquattata, estende la testa sul collo, si immobilizza ed emette una serie di suoni rochi intermittenti, al termine dei quali deglutisce vistosamente o espelle quantitativi più o meno abbondanti di materiale liquido o schiumoso.
  • A seconda delle caratteristiche che la contraddistinguono, la tosse può essere secca o grassa: di solito inizia come secca (aspra), per poi trasformarsi in grassa (catarrosa) nel giro di qualche giorno e infine scomparire.

COME CURARLI
Nel prendere in considerazione la cura della tracheite, è in primo luogo necessario considerare che la tosse nasce come un meccanismo di difesa dell'organismo animale e che, di conseguenza, è per certi versi sbagliato sopprimerla completamente. Meglio sarebbe cercare di accelerare il processo evolutivo accompagnandolo attraverso le fasi che lo caratterizzano, fino alla scomparsa definitiva del sintomo.
A tale scopo possono essere impiegati preparati ad azione lenitiva e/o mucolitica, osservando lo sviluppo dei sintomi.
Nel caso in cui un approccio di questo genere non fosse sufficiente a risolvere il problema, può essere opportuna la disperazione di farmaci ad azione antibiotica e antinfiammatoria (eventualmente anche per uso locale, cioè mediante aerosol), sempre però secondo il giudizio del medico veterinario di fiducia.
Da ricordare, infine, come nella specie canina possa essere raccomandabile evitare per qualche tempo i collari tradizionali, sostituendoli con i cosiddetti guinzagli a pettorina.


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