lunedì 24 settembre 2012

I disturbi comportamentali di cane e gatto

Il legame che da millenni vincola l'uomo a cani e gatti si è con il passare dei secoli sempre più cementato, aumentando inevitabilmente l'attenzione ai bisogni dei nostri amici di casa, ai loro diritti e in ultima analisi al loro benessere fisico e psichico. La maggior parte dei disordini manifestati deriva proprio dal loro attuale stile di vita ( sempre più simile al nostro ), dalla loro eccessiva umanizzazione e dall'approccio errato nei loro riguardi. Se, dunque, la presenza di un animale al nostro fianco è diventata una gradevole e consolidata abitudine, in realtà il piacere che ne deriva rischia in certi casi di trasformarsi in un problema, proprio a causa dei comportamenti indesiderati. Il limite di un comportamento sta quasi sempre nella sua percezione e interpretazione come tale da parte dei familiari che vivono con il quattrozampe.
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COME SI CURA UN PROBLEMA DI COMPORTAMENTO

  • L'animale deve innanzitutto essere affidato a un medico veterinario specializzato nella gestione dei disturbi comportamentali, il quale può eventualmente avvalersi dell'aiuto di altre figure professionali, quali per esempio educatori cinofili, addestratori, istruttori, comportamentalisti, psicologi canini e felini e così via.
  • Anche se non tutti i casi sono uguali tra loro, poi, è importante sottolineare come l'approccio sia in realtà del tutto simile a qualunque altra patologia. In primo luogo, dunque, occorre formulare una diagnosi, basata sulla raccolta dei dati anamnestici e clinici, sulla visita e sull'eventuale esecuzione di indagini collaterali.
  • Il passo successivo è quello di impostare una cura, o meglio un trattamento combinato che nella maggior parte dei casi prevede l'associazione di terapia comportamentale ( educazione all'obbedienza, desensibilizzazione, contro-condizionamento, ecc. ), modificazioni dietetiche, variazioni ambientali e dello stile di vita, impiego di preparati ad azione feromonale e somministrazione di molecole psicolettiche.


I DISORDINI PIÙ COMUNI
Tra i più diffusi disordini comportamentali, così come sono stati recentemente classificati da uno studio condotto negli Usa, vanno menzionati: nel cane l'aggressività ( intra o inter-specifica ), gli atti vandalici ( distruzione di oggetti, arredi, piante, giardini ecc. ), l'abbaiare insistente ( non solamente in caso di solitudine ), l'urinazione e la defecazione in luoghi non consentiti, le fobie, l'eccessiva timidezza e l'esagerata attività sessuale; nel gatto l'evacuazione impropria ( eliminazione di urina e/o feci in giro per la casa e non nell'apposita cassettina igienica ), l'alopecia psicogena, la masticazione ( ed eventuale successiva ingenstione ) di plastica, indumenti e coperte, l'aggressività inter e intra-specifica.


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