lunedì 14 maggio 2012

I "cambi" di stagione

Il mantello dei nostri amici, un paio di volte l'anno, viene completamente sostituito per adeguarsi ai cambiamenti climatici. Questo processo prende il nome di muta.
Una delle caratteristiche anatomiche dei nostri amici animali è la presenza di pelo che ricopre più o meno abbondantemente il loro corpo. Pur presentando diverse peculiarità, cane e gatto, a seconda della razza, hanno più o meno pelo, che viene cambiato durante la muta.
Spesso allora sentiamo parlare di mantello: sia nella specie canina sia in quella felina; con mantello si indica l'insieme del pelo di copertura ( chiamato anche pelliccia ) e del sottopelo. Chi vive con un cane o con un gatto sa benissimo che i propri amici perdono in maniera spesso evidente il pelo, disseminandolo in certi periodi dell'anno ovunque. Perché avviene questo? Perché vi sono animali che hanno una perdita più abbondante di altri? È utile spazzolarli o dare loro gli integratori commerciali per il benessere del mantello? Scopriamolo assieme!
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COSÌ SI ADATTA AL CLIMA
Nel cane e nel gatto la cosiddetta muta è la completa sostituzione del mantello: si tratta di una vera e propria "fatica" fisiologica che il corpo degli animali mette in atto nel momento in cui la temperatura dell'ambiente subisce dei cambiamenti ( sia con il rialzo sia con l'abbassamento) che vengono recepiti dalle ghiandole che regolano il metabolismo dell'organismo.

  • Ogni singolo pelo è alloggiato in un proprio follicolo cutaneo ( una piccola cavità della cute in cui si impianta ), all'interno del quale compie diverse fasi biologiche a ciclo continuo: nasce, cresce, invecchia e cade, come avviene ( ne più ne meno ) per i nostri capelli.
  • La muta consiste proprio in una sorta di accelerazione di tale processo: i singoli peli cadono e vengono sostituiti in maniera rapida e globale, innescando la crescita di un mantello nuovo, che sarà più caldo se si avvicina alla stagione fredda, più leggero se si è prossimi all'estate.
  • L'abitudine a vivere in un appartamento e la non più netta distinzione in stagioni determinano continue e contraddittorie sollecitazioni sull'organismo dei nostri amici, spingendoli a mettere in atto una muta pressoché continua e meno massiccia.
  • Tale condizione, in contrasto con i principi fisiologici naturali, può comportare qualche piccolo problema per gli animali.


C'È CHI PERDE PIÙ PELO, E CHI MENO
Alcuni cani e alcuni gatti subiscono la muta in maniera più intensa di altri: il pelo perso e disperso nell'appartamento è decisamente parecchio, mentre per altri il fenomeno è appena accennato. Come mai ci sono queste differenze?
Innanzitutto occorre tenere in considerazione fattori legati alla razza: ci sono, infatti, animali a pelo lungo e animali a pelo corto, animali con sottopelo molto abbondante e animali quasi del tutto privi di sottopelo e così via. Queste caratteristiche influenzano il ricambio del pelo e sono sufficienti a giustificare il perché delle differenze citate.
Non basta, però: le variazioni individuali vanno ricercate anche nel diverso metabolismo di ciascun animale e nel funzionamento più o meno intenso delle ghiandole endocrine, ovvero quell'organo che elabora sostanze utili all'organismo, riversandole direttamente nel sangue.

COME POSSIAMO AIUTARLI
Qualora la muta avvenga due volte l'anno per un periodo di 2/3 settimane, secondo i ritmi dettati dalla natura, non ci sono problemi.
Nel momento in cui dovessero subentrare alterazioni, invece, può essere utile intervenire per aiutare l'organismo di cani e gatti.

  • L'utilizzo quotidiano di spazzola e pettine si rivela in questi frangenti un toccasana, in quanto aiuta gli animali a liberarsi del pelo morto in fase di distacco, prevenendone l'ingestione e la disseminazione nell'ambiente. L'acquisto di accessori specifici va fatto tenendo presente le caratteristiche del mantello.
  • È preferibile abituare il nostro amico, sin da cucciolo, alle operazioni di toelettatura, sistemandolo su di un tavolo, facendolo rilassare con carezze e frasi che lo aiutino a tranquillizzarsi e offrendogli come premio un bocconcino prelibato.
  • Anche l'alimentazione equilibrata è importante per permettere all'organismo animale di affrontare la muta del mantello.
  • L'olio di semi non dovrebbe mai mancare dalla sua razione: gli acidi grassi essenziali ( quelli della serie Omega 3 e Omega 6 ) in esso contenuti sono fondamentali per la fisiologia animale e soprattutto per l'apparato tegumentario, come dimostrano i disturbi cutanei che si manifestano quando ci sono carenze.
  • Nei periodi di muta intensa, è raccomandabile il ricorso alla vitamina H ( meglio nota come biotina, un elemento essenziale per la corretta fisiologia di pelle e mantello ), così come i complessi vitaminici e minerali contenenti vitamina A, zinco e rame.
  • In commercio ci sono validi preparati ricchi di questi elementi e molto utili per integrare la dieta dei nostri amici nel corso dei periodi di muta.


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