venerdì 24 febbraio 2012

Conoscere gli animali: Come curare il mantello del gatto

Conoscere gli animali: Come curare il mantello del gatto: Accarezzare il morbido mantello di un gatto ci trasmette non solo piacevoli sensazioni, ma ci aiuta anche - come hanno anche recentemente pi...

Come curare il mantello del gatto

Accarezzare il morbido mantello di un gatto ci trasmette non solo piacevoli sensazioni, ma ci aiuta anche - come hanno anche recentemente più volte ribadito i risultati di numerose ricerche scientifiche - a rilassarci e a diminuire lo stress.
 Ma attenti: nonostante ami le dimostrazioni di affetto, il micio non sopporta le troppe attenzioni, insistenti e prolungate.
Gli piace essere accarezzato e toccato ma senza esagerazioni.
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SPAZZOLA E PETTINE
Perché il micio abbia sempre un mantello morbido e in ordine, è determinante l'uso quotidiano di spazzola e pettine: nei negozi di articoli per animali scegliamo gli accessori più adatti alle caratteristiche di ogni singolo soggetto.
La toelettatura - da fare tutti i giorni, intensificando la procedura nei periodi di "muta" della pelliccia - contribuisce a rimuovere scaglie, desquamazioni e pelo morto, evitando la dispersione dei peli nell'ambiente, la formazione di nodi e l'ingestione dello stesso da parte dell'animale, con il rischio di successive complicazioni gastroenteriche.
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IL SEGRETO STA NEI GIUSTI CIBI
Chi ha scelto un piccolo felino per amico e compagno di vita apprezza sempre la setosità della sua pelliccia e la desidera - anche perché l'occhio vuole la sua parte - sempre folta e in ordine. Senza considerare che le condizioni del mantello rispecchiano lo stato di salute dell'animale: un micio sano ha pelo fitto, lucente, senza forfora e privo di desquamazioni cutanee o croste.
Il segreto risiede spesso nell'alimentazione, che deve sempre essere completa e bilanciata, con particolare riguardo a quelle sostanze necessarie proprio per il benessere dell'apparato tegumentario.

  • L'organismo felino necessita di alcuni acidi grassi vegetali, indispensabili per la buona salute di pelle e pelo. Se, dunque, gli acidi linoleico, linolenico e arachidonico non vengono forniti con l'alimentazione, non è in grado di "fabbricarseli" per proprio conto. Di queste sostanze è molto ricco l'olio di semi ( ideale è quello di girasole ), che dovrebbe pertanto essere dispensato regolarmente, un cucchiaino al giorno.
  • La vitamina H ( dal tedesco Haut, che significa "pelle" ), conosciuta anche come biotina, è un elemento essenziale per la corretta fisiologia dell'apparato tegumentario del gatto: la sua carenza si manifesta con una sintomatologia caratterizzata da secchezza, opacità, fragilità, depigmentazione e perdita del pelo, nonché desquamazione cutanea e forfora.
  • Una maggiore quantità  di biotina ( 2,5 mg ogni 5 kg di peso dell'animale ) diventa indispensabile qualora si ravvisino alterazioni anche lievi della pelle e/o della pelliccia o nel caso in cui il micio sia in fase di "muta". L'apporto continuo, specie nelle razze a pelo semi-lungo e lungo, non può che essere salutare, visti gli importanti effetti estetici determinati dalla vitamina.
  • Anche alcuni sali minerali rivestono un ruolo determinante per il benessere dell'apparato tegumentario: lo zinco ( fondamentale per la sintesi del collagene e della cheratina, costituenti base di pelle e pelo), lo zolfo ( che contribuisce alla formazione degli aminoacidi solforati, a loro volta coinvolti nella produzione della cheratina ) e il rame ( che gioca un ruolo essenziale nella pigmentazione del pelo ). Fornirli al gatto sotto forma di integratori alimentari è un'ottima scelta per garantire al nostro piccolo amico una pelliccia folta e lucente.

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giovedì 16 febbraio 2012

Conoscere gli animali: Le malattie di stagione

Conoscere gli animali: Le malattie di stagione: A differenza degli esseri umani, i cani nel periodo invernale non sono soggetti a sindromi influenzali e per questo non è necessario un pian...

Le malattie di stagione

A differenza degli esseri umani, i cani nel periodo invernale non sono soggetti a sindromi influenzali e per questo non è necessario un piano di vaccinazioni contro i virus. Le malattie virali possono colpirli, infatti, tutto l'anno. Tuttavia, alcuni fattori la comparsa di malattie alle vie respiratorie.
Tra le affezioni più comuni vi è il cimurro, che può causare problemi all'apparato respiratorio, ma anche al sistema nervoso. Inoltre esiste una tosse, detta "dei canili", molto contagiosa.





ATTENTI AL FREDDO

  • Le vie aeree superiori ( gola e trachea) si riparano dalla polvere, dai microorganismi presenti nell'aria, "sfruttando" piccoli organi di difesa. Per esempio, esistono piccole ciglia che sono in grado, assieme al muco, di intrappolare ed espellere con tosse e starnuti le particelle nocive.
  • Questi mezzi di difesa sono importanti quanto la produzione degli anticorpi ma vengono danneggiati e inibiti dal freddo. Per questo è più facile ammalarsi quando la temperatura si abbassa.
  • È vero che gli animali non soffrono di epidemie influenzali, ma possono ugualmente avere mal di gola, otite e raffreddore. Queste affezioni respiratorie possono complicarsi se non vengono curate per tempo.

    PIOGGIA E CALDO, DUE NEMICI

    • La pioggia è nemica dell'apparato respiratorio in tutti gli animali che non vengono asciugati con cura quando rientrano dalla passeggiata quotidiana.
    • Il rischio, infatti, è che il pelo e il sottopelo restino umidi anche per diverse ore.
    • Inoltre l'acqua piovana, nelle nostre città sempre più inquinate, porta con sé particelle nocive presenti nell'atmosfera. La conseguenza è una maggiore sporcizia per il mantello e la cute.
    • Anche le elevate temperature possono comunque creare problemi di salute: per questo è bene che le cucce non vengano mai messe vicino a fonti d'aria o di calore. Se sono all'esterno, devono comunque essere ben riparate.
    • Se il cane manifesta sintomi di malattie respiratorie, innanzitutto non bisogna mai scegliere la strada del fai-da-te, intervenendo di propria iniziativa dando farmaci o antibiotici. Molte delle molecole comunemente usate in medicina umana sono tossiche nei confronti degli animali, soprattutto ai dosaggi previsti per l'uomo.
    • Altro errore abbastanza comune è quello di considerare l'animale come se fosse un bambino e pensare così di potergli somministrare i farmaci di uso pediatrico. Anche in questo caso i dosaggi sono diversi e le molecole utilizzate per i bambini sono spesso controindicate negli animali domestici.
    • In ogni caso, è bene rivolgersi al veterinario.

      LA PREVENZIONE
      Le malattie respiratorie possono essere prevenute facendo attenzione a evitare innanzitutto, quando ciò è possibile, la vicinanza con altri animali, malati.
      Il freddo può invece essere combattuto proteggendo in modo adeguato i cani, sia che vivano in casa sia che vivano in una cuccia all'aperto.
      Sicuramente, nel primo caso il cane non va mai lasciato dormire in prossimità di un calorifero. Lasciandolo in giardino, invece, evitiamo di tenerlo in una zona in cui piove e la sua cuccia comunque va ben isolata dal freddo e dal terreno.
      Quando piove, occorre asciugare ben il cane dopo la passeggiata.
      Da evitare, infine, gli sbalzi di temperatura, coprendo gli animali prima di portarli all'esterno. Meglio scoprirli quando si resta a lungo in un luogo chiuso per evitare che subiscano una escursione termica molto elevata.
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